Il termovalorizzatore, che sorge nella zona industriale di Bergamo, recupera dai rifiuti energia elettrica e termica, da distribuire attraverso la rete di teleriscaldamento della città.
L’impianto utilizza per il suo funzionamento il CSS (Combustibile Solido Secondario), derivante dalla raffinazione dei rifiuti urbani che residuano dalla raccolta differenziata e non sono utilmente riciclabili come materiali. Questa lavorazione avviene sia in impianti esterni che all’interno dell’impianto di trattamento meccanico biologico situato nello stesso complesso impiantistico.
Entrato in funzione nel 2003, il termovalorizzatore produce oggi annualmente circa 37.000 MWh di energia elettrica e circa 127.000 MWh di energia termica.
Il termovalorizzatore consente di risparmiare annualmente circa 18.000 tonnellate di petrolio equivalenti (tep) in combustibili fossili ed evita l’emissione di oltre 45.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2) in atmosfera. Un tale risultato corrisponde a quello ottenibile con il rimboschimento di 1 milione di alberi su 1.600 ettari di superficie.
Il rifiuto conferito al termovalorizzatore viene scaricato nella fossa di ricezione e stoccaggio e da qui movimentato tramite un sistema automatizzato di gru a ponte, caricato in due tramogge e immesso nella camera di combustione.
Il cuore dell’impianto è costituito da un forno a letto fluido bollente dove aria, rifiuti da incenerire e materiale inerte (sabbia) formano una miscela fluida ad alta temperatura. La combustione del rifiuto genera fumi caldi che, prima di venire inviati alla depurazione, cedono il loro calore (energia termica) producendo vapore acqueo ad alta pressione che viene immesso in un turbogeneratore per la produzione di energia elettrica. Questo viene successivamente utilizzato per scaldare l’acqua che alimenta la rete di teleriscaldamento della città.
La linea di depurazione fumi utilizza una tecnologia interamente a secco, che non consuma acqua e non produce reflui da trattare. Per il raffreddamento del condensatore viene utilizzata l’acqua del depuratore delle acque reflue della città di Bergamo. Restituendo acqua parzialmente riscaldata, si agevolano i processi di trattamento biologico del depuratore stesso.
Il termovalorizzatore è stato realizzato utilizzando le tecnologie allo stato dell’arte, per garantire la massima tutela dell’ambiente nell’ottica della chiusura virtuosa del ciclo di gestione dei rifiuti.
Le emissioni nell’atmosfera vengono controllate 24 ore su 24 attraverso l’utilizzo di specifiche apparecchiature, collocate sul camino. I valori registrati dai sistemi vengono aggiornati e resi disponibili attraverso la pubblicazione settimanale dei dati.
Il termovalorizzatore di Bergamo ha ottenuto la certificazione ISO 9001, riguardante l’efficacia e l’efficienza dei processi di trattamento rifiuti e recupero energetico dagli stessi, la certificazione ISO 14001 relativamente alle prassi operative attuate nel termovalorizzatore per il miglioramento continuo delle sue prestazioni ambientali e inoltre, per rafforzare il proprio impegno ambientale, ha ottenuto la Registrazione EMAS nel 2008, dimostrando il costante impegno nel rispetto dell’ambiente e della normativa applicabile.
Tra i requisiti EMAS rientra la redazione annuale della Dichiarazione Ambientale: uno strumento di comunicazione e di interazione con i cittadini, gli amministratori locali e tutte le parti interessate per diffondere e condividere l’impegno verso il raggiungimento delle proprie prestazioni ambientali, con costanti obiettivi di miglioramento continuo.
Inoltre, insieme a tutti i nostri impianti, il termovalorizzatore di Bergamo ha implementato e mantiene attiva la certificazione ISO 45001, per la riduzione dei rischi per la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori interni ed esterni che operano presso gli impianti.
Il termovalorizzatore sorge su un’area che sin dagli anni '60 ospita impianti di igiene urbana, come quello per la depurazione delle acque reflue, la piattaforma di stoccaggio e il centro per la raccolta differenziata.
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